M51 – La Galassia Vortice

La Galassia Vortice (M51), nota anche come NGC 5194, è una delle galassie a spirale più spettacolari e riconoscibili del cielo. Situata nella costellazione dei Cani da Caccia, a circa 23 milioni di anni luce dalla Terra, è celebre per la sua struttura perfettamente delineata e per la stretta interazione con una galassia compagna, NGC 5195, con la quale forma un sistema gravitazionalmente legato. M51 è un oggetto iconico dell’astronomia osservativa e una delle prime galassie in cui venne riconosciuta chiaramente la struttura a spirale, simbolo stesso della forma galattica moderna.

La Galassia Vortice fu scoperta da Charles Messier nel 1773, mentre osservava una cometa. Egli la descrisse come una “nebulosa molto debole, priva di stelle”, includendola nel suo catalogo l’anno successivo. Nel 1781, Pierre Méchain, collaboratore di Messier, notò che vi era un piccolo corpo vicino alla nebulosa principale: quella che oggi conosciamo come NGC 5195, la galassia satellite di M51. Tuttavia, all’epoca la vera natura di questi oggetti rimaneva misteriosa. Per oltre un secolo, M51 fu considerata una “nebulosa” appartenente alla Via Lattea.

La svolta avvenne nel 1845, quando Lord Rosse, utilizzando il suo gigantesco telescopio “Leviatano” da 72 pollici situato a Parsonstown, in Irlanda, osservò M51 e disegnò per la prima volta le sue spirali ben definite. Fu un momento epocale: per la prima volta nella storia, l’uomo vedeva chiaramente la struttura a spirale di una galassia, aprendo la strada a una nuova comprensione della morfologia del cosmo. Tuttavia, solo nel XX secolo — dopo le misure di distanza di Edwin Hubble negli anni Venti — si comprese che M51, come Andromeda, era una galassia esterna alla Via Lattea, confermando la natura extragalattica di questi oggetti.

Dal punto di vista morfologico, M51 è classificata come una galassia a spirale grande (SA(s)bc), con bracci ampi e avvolti, ricchi di regioni di formazione stellare, polveri e ammassi giovani. Il suo diametro è stimato attorno ai 76.000 anni luce, dunque leggermente più piccolo di quello della Via Lattea, ma la sua luminosità superficiale è molto alta, rendendola uno degli oggetti di cielo profondo più facili da osservare anche con strumenti amatoriali. Al centro di M51 si trova un buco nero supermassiccio, di circa 20 milioni di masse solari, che contribuisce all’attività della regione nucleare.

L’elemento più affascinante di M51 è però la sua interazione gravitazionale con NGC 5195, la piccola galassia visibile sul bordo di uno dei suoi bracci principali. Le due galassie stanno interagendo da centinaia di milioni di anni in un lento balletto cosmico, durante il quale la più piccola compagna ha attraversato più volte il disco della Vortice, innescando onde di densità che hanno modellato la sua splendida struttura spirale. Queste interazioni hanno anche stimolato intense regioni di formazione stellare e deformato i bracci esterni, generando ponti e code di gas e stelle. Le osservazioni condotte con telescopi spaziali come Hubble e JWST hanno mostrato filamenti di polveri scure e ammassi blu di stelle giovani distribuiti lungo i bracci, rendendo M51 uno dei migliori esempi di dinamica galattica in azione.

Dal punto di vista osservativo, M51 è facilmente individuabile vicino alla stella Alkaid, l’ultima della coda del Grande Carro. È visibile già con telescopi da 80–100 mm di apertura, dove si percepiscono il nucleo brillante e una tenue spirale, mentre strumenti più grandi rivelano chiaramente i bracci e la presenza della galassia compagna. Astrofotograficamente, è considerata un classico: la combinazione tra contrasto, dimensione apparente e profondità strutturale la rende uno degli oggetti più fotografati dell’intero catalogo Messier.

M51 non è solo un capolavoro estetico del cielo profondo: rappresenta anche una pietra miliare della storia dell’astronomia, la prima galassia in cui fu osservata la forma spirale e una delle chiavi per comprendere i processi di interazione e fusione galattica. Oggi sappiamo che collisioni di questo tipo sono comuni e giocano un ruolo cruciale nell’evoluzione delle galassie. In M51, dunque, possiamo osservare non solo una struttura armoniosa e maestosa, ma anche il dinamismo e la complessità dell’Universo in trasformazione.

Le nostre foto

Data scatto10 agosto 2024
TelescopioSkywatcher Maktsutov D=180mm F=2700mm F/15
CameraQHY 294MC
MontaturaSkywatcher AZ-EQ6 PRO
ImmaginiN.A.
ElaborazioneSharpCap 4.0, Siril, Photoshop
GuidaZWO ASI 224MC, SVBONY SV106 guide scope, con PHD2
Altra strumentazioneN.A.
AutoreDavide De Pasquale, Kevin Zeoli
FiltriOptolong L-Pro
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