Marte – Il Pianeta Rosso
Il pianeta Marte è da sempre uno dei corpi celesti più affascinanti e misteriosi del Sistema Solare. Visibile a occhio nudo come una stella rossastra e brillante, Marte rappresenta l’archetipo del mondo alieno: vicino, simile alla Terra per dimensioni e cicli stagionali, ma al tempo stesso inospitale e silenzioso. È il quarto pianeta a partire dal Sole e orbita a una distanza media di 228 milioni di chilometri, compiendo un anno marziano — equivalente a 687 giorni terrestri — in poco meno di due anni terrestri.
Il suo colore caratteristico, che gli ha valso il nome del dio romano della guerra, deriva dalla grande quantità di ossidi di ferro presenti nella sua superficie: un suolo di polveri fini e rocce ricoperte di ruggine. Il diametro di Marte è di 6.779 chilometri, circa la metà di quello terrestre, e la sua massa è pari a un decimo di quella del nostro pianeta. La gravità superficiale è quindi molto debole, solo il 38% di quella terrestre, il che significa che un uomo di 70 kg sulla Terra peserebbe poco più di 26 kg su Marte.
Una geologia antica e complessa
Marte è un pianeta geologicamente ricchissimo. Il suo paesaggio, immortalato in milioni di immagini inviate dalle sonde e dai rover, alterna immense pianure basaltiche, catene montuose fossili, crateri d’impatto e canyon giganteschi. Tra le sue meraviglie più celebri spiccano l’Olympus Mons, il vulcano più grande conosciuto del Sistema Solare — alto oltre 21.000 metri, tre volte l’Everest — e il Valles Marineris, un sistema di gole lungo oltre 4.000 chilometri e profondo fino a 7, che solca l’emisfero equatoriale come una cicatrice planetaria.
Le regioni polari sono dominate da calotte di ghiaccio composte da anidride carbonica congelata e acqua, che si espandono e si riducono con il susseguirsi delle stagioni. L’atmosfera marziana, molto sottile e composta per il 95% da anidride carbonica, non permette la presenza stabile di acqua liquida in superficie, ma numerosi indizi — letti nei canali secchi, nei depositi minerali e nelle tracce lasciate dai rover — testimoniano che in passato Marte ospitò fiumi, laghi e forse un oceano settentrionale.
Il cielo e le stagioni di Marte
Marte è il pianeta più simile alla Terra per inclinazione dell’asse e durata del giorno: 24 ore e 37 minuti, con stagioni vere e proprie che alternano periodi caldi e freddi, seppur estremi. La temperatura oscilla da +20 °C all’equatore di giorno a −120 °C durante la notte polare, creando un ambiente dalle forti escursioni termiche. La polvere fine e elettrostatica che ricopre il suolo può sollevarsi formando tempeste globali che avvolgono il pianeta per settimane, cancellando ogni dettaglio visibile anche ai telescopi terrestri.
Per un osservatore, Marte mostra fasi, albedo e variazioni stagionali ben evidenti, rendendolo uno degli oggetti più interessanti per l’osservazione amatoriale. Quando si trova in opposizione, ogni 26 mesi circa, la sua luminosità raggiunge il massimo, e si possono distinguere facilmente le calotte polari, le macchie scure come Syrtis Major e persino i segni delle grandi tempeste di sabbia.
Le lune di Marte
Marte possiede due piccoli satelliti irregolari, Phobos e Deimos, scoperti nel 1877 dall’astronomo americano Asaph Hall. Entrambe le lune hanno forme allungate e dimensioni modeste (Phobos misura appena 27 km di diametro), e si pensa siano asteroidi catturati dal pianeta in epoche remote. Phobos, il più interno, orbita a soli 6.000 chilometri dalla superficie e si avvicina lentamente a Marte, destinato, in un futuro lontano, a frammentarsi in un anello a causa delle forze mareali.
L’esplorazione e la ricerca della vita
Marte è oggi il pianeta più studiato dell’intero Sistema Solare dopo la Terra. Dalle prime sonde Mariner degli anni Sessanta, alle orbiter moderni come Mars Reconnaissance Orbiter e Mars Express, fino ai rover Spirit, Opportunity, Curiosity e Perseverance, l’esplorazione marziana ha trasformato la nostra comprensione del pianeta rosso.
Le missioni hanno confermato che l’acqua fu abbondante nel passato remoto, e che nel sottosuolo sopravvivono grandi riserve di ghiaccio. Le analisi dei campioni e le immagini ravvicinate hanno rivelato minerali che si formano solo in presenza di acqua liquida, suggerendo che Marte potrebbe essere stato abitabile miliardi di anni fa.
Oggi la ricerca di tracce biologiche fossili o attive è uno degli obiettivi principali della missione Perseverance, che esplora il cratere Jezero — un antico delta fluviale — raccogliendo campioni destinati a essere riportati sulla Terra con una futura missione congiunta NASA–ESA.
Marte e l’immaginario umano
Nessun altro pianeta ha esercitato sul pensiero umano un fascino così profondo. Dalla fine dell’Ottocento, quando Giovanni Schiaparelli descrisse presunti “canali” sulla sua superficie, Marte è stato il protagonista di mille visioni di civiltà aliene, racconti fantascientifici e sogni di colonizzazione. Oggi, grazie ai progressi della scienza e alla prospettiva di missioni con equipaggio, il sogno marziano è tornato possibile: entro pochi decenni, l’uomo potrebbe davvero calpestare il suolo del pianeta rosso.
Per chi lo osserva attraverso un telescopio, Marte appare come un piccolo disco rosso vivo, mutevole e vicino, quasi familiare. In quel bagliore arancio che si staglia nel cielo notturno, l’umanità riconosce da sempre il desiderio di esplorare e comprendere, un simbolo della nostra eterna curiosità verso gli altri mondi.
Le nostre foto
| Data scatto | 28 dicembre 2024 |
|---|---|
| Telescopio | Meade LX200 ACF 16'' F/10 |
| Camera | ZWO 224MC |
| Montatura | Montatura a forcella Meade in modalità equatoriale |
| Immagini | 3 minuti video a 30 fps |
| Elaborazione | PIPP, Astrostakkert, Registax, Photoshop |
| Guida | N.A. |
| Altra strumentazione | Meade Barlow 2x |
| Autore | Davide De Pasquale, Kevin Zeoli |
| Filtri | SVBONY UV-IR Cut filter |